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 Giochi Ps3 - Assassin's Creed

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MessaggioTitolo: Giochi Ps3 - Assassin's Creed   Giochi Ps3 - Assassin's Creed Icon_minitimeVen Giu 20, 2008 12:00 am



Un killer, tre città orientali e un grande mistero
La storia intriga fin dai primi momenti, con un incipit inaspettato ma
molto interessante che ci chiarisce immediatamente alcuni quesiti che
si sono fatti i giocatori in questi mesi, ponendone inevitabilmente di
nuovi, riguardo agli obbiettivi da perseguire, in quello che non è
altro se non un ricordo. Non proseguiamo oltre per non rovinarvi la
sorpresa, ma era doveroso un piccolo accenno per farvi capire che la
trama non è affatto banale ma piena di mistero e incertezza.
Dopo le fasi introduttive abbiamo avuto a che fare con uno dei tutorial
più lunghi della storia videoludica. Scherzi a parte, tale scelta degli
sviluppatori può piacere o meno, ma è indubbiamente necessaria per
calarci appieno nella nostra parte all’interno del “Ricordo” e per
capire anche quello che accade intorno a noi nelle fasi iniziali
dell’avventura.
Ormai siete entrati nella mentalità di un Assassino, una sorta di Jason
Bourne medievale, attento ad ogni situazione che gli si palesi innanzi
e pronto a regolarsi di conseguenza con rapidità e freddezza. Come ogni
tagliagole che si rispetti, le fonti d’informazione sono il pane
quotidiano e così, ogni qual volta Altair avrà un obbiettivo
prefissato, dovrà raccogliere per conto suo le informazioni necessarie
a scovare la preda, compiendo azioni di spionaggio, interrogatori
diretti ad alcuni soggetti (dietro minaccia, ovviamente), ma anche
borseggi per rinvenire prove e documenti di fondamentale importanza.
Un lavoro sporco, insomma, che comunque viene agevolato dalla mappa,
visibile in tempo reale in basso a destra dello schermo, o in modo più
approfondito, premendo il tasto di apertura del menù. Nella sua forma
più estesa ci fornisce indicazioni per le zone interne della città,
contrassegnando l’obbiettivo principale, quelli opzionali e tutti gli
elementi presenti nella zona. Abbiamo anche una legenda con tutti i
simboli e le icone che incontriamo nel corso delle missioni, molto
simile a quella di GTA. Inoltre è possibile farvi riferimento per
prendere coscienza dei vari distretti dislocati sul territorio, oltre a
controllare la via più rapida, quando ci si muove nelle campagne.
Come già sappiamo da tempo, ci sono tre città nelle quali dare spolvero
alle nostre doti di Assassino: Damasco, Acri e Gerusalemme. Tre
agglomerati molto differenti tra loro per conformazione e colori. Senza
entrare troppo nel merito, è palese la scelta di ricorrere, per ognuna,
ad un diverso filtro cromatico: da un lato Damasco, caratterizzata da
colori caldi, dalla tinta sabbiosa che risalta la pietra delle sue
costruzioni, ricche di minareti. Dall’altro Acri, di tonalità più
spente, tendenti al blu per evidenziarne lo stato di difficoltà e di
povertà imperante. Infine Gerusalemme, la più importante delle tre,
anche se meno popolata, e contraddistinta da un filtro tendente al
verde chiaro. La ripetizione nelle caratteristiche di alcune strutture
c’è, ma non inficia assolutamente la spettacolarità visiva
dell’insieme, vasto ed estremamente stratificato.

Il gioco mescola al suo interno varie tipologie di gameplay, che lo
rendono un prodotto particolare, diverso dai generi ai quali siamo
stati abituati in questi anni. Innanzitutto abbiamo la possibilità di
interagire a fondo con il paesaggio e le costruzioni che lo compongono.
Ogni casa, palazzo, torre, muro, trave può essere scalata da Altair con
un’agilità e fluidità mai viste prima d’ora. Abbiamo a che fare con un
sistema di interazione a metà strada tra quanto provato in Prince of
Persia e le grandi arrampicate archeologiche di Lara Croft. Tuttavia il
nostro freddo e misterioso Assassino è in grado di sintetizzare il
concetto, compiendo movimenti più rapidi, nonché altamente dinamici.
Gli appigli sono un’infinità e l’approccio, nonostante molto ampio e
pieno di variabili, viene reso intuitivo dal sistema di controllo.
Questo per quel che concerne la componente strettamente esplorativa. Se
invece ci vogliamo soffermare sulla tipologia di gioco e la gestione
dei compiti da portare a termine, il titolo appare un ibrido tra uno
stealth game, nel quale si deve agire con cognizione di causa, cercando
di fare meno clamore possibile, ed un GTA per il free-roaming, ossia la
possibilità di muoversi liberamente per lo scenario, e per come si deve
affrontare la fuga nel caso in cui si venga scoperti dalle guardie e vi
venga data la caccia.
A tutto questo si aggiungono le interessanti fasi di gioco a cavallo,
per potersi muovere più velocemente nel territorio, interamente
esplorabile, che collega i vari centri abitati tra loro. Le aree da
coprire al galoppo sono lunghe e spesso pullulanti di soldati in grado
di riconoscervi come nemico. Rappresenta un mezzo privilegiato sia per
scappare velocemente che per attaccare i nemici quando meno se lo
aspettano, con incursioni rapide e dirompenti. A patto però di non
trovarsi in spazi angusti come all’interno di strette gole e su
promontori senza vie di fuga.
L’implementazione di questa tipologia di trasporto poteva creare
qualche imbarazzo e alcune perplessità, per lo più nella fluidità nei
movimenti dell’animale al quale state in sella. Al contrario,
globalmente il risultato è buono, con una fisica ben congegnata,
alternando fasi a passo d’uomo mimetiche, al trotto oppure al galoppo
vero e proprio, destreggiandosi in mezzo a muretti diroccati, palme
rovesciate e saltando di netto ogni ostacolo che trova sul proprio
cammino. Anche nel momento in cui Altair tira le briglie per portarlo
verso destra o sinistra, oppure farlo tornare indietro, le movenze sono
estremamente realistiche. Inoltre abbiamo varietà anche nella
caratterizzazione cromatica dei ronzini, sia bianchi che marroni o
neri, e anche di dimensioni non identiche. Mentre si è a bordo si può
eseguire una carica sulle milizie che vi hanno scoperto, sguainando la
spada oppure impennando la bestia per travolgere i malcapitati, facendo
comunque attenzione a non perdere il controllo cadendo rovinosamente a
terra.

Un Assassino sa controllare i propri avversari
Il sistema di controllo si avvale di un’assegnazione delle azioni ad
ogni tasto del controller. Principalmente dovrete gestire la corsa,
fondamentale per fuggire nei momenti di difficoltà, ma anche la
preghiera nelle fasi mimetiche, sia quando siete da soli, sia se vi
nascondete tra i cosidetti “Eruditi”, dei monaci che vi aiuteranno a
celarvi nel momento in cui dovete entrare all’interno delle mura
cittadine, altamente sorvegliate, eludendo ogni genere di ricerca. Se
invece si svolge un inseguimento sui tetti, è necessario cercare una
delle molte tende sparse per l’ambientazione e nascondersi all’interno
fino a quando non si saranno calmate le acque, a patto di non essere
sotto l’occhio diretto dei vostri nemici, perché in tal caso il
nascondiglio non servirebbe a nulla.
Il sistema di combattimento si suddivide in attacchi di “Alto Profilo”,
che comportano un corpo a corpo e, in quanto evidenti e chiassosi,
possono richiamare l’attenzione delle altre sentinelle che bazzicano
nei paraggi, ed una tipologia di azione di “Basso Profilo”, a tutti gli
effetti una manovra stealth degna del miglior Snake, attraverso la
quale si colpisce in maniera rapida ma molto silenziosa, al punto che
spesso i passanti, in un primo momento, non si accorgono di nulla.
Potere degli Assassini.
Negli attacchi di “Alto Profilo” si utilizza soprattutto la spada,
modulando la tipologia dei colpi, a seconda che si voglia colpire in
sequenza, oppure sferrare un unico fendente ma molto potente, o ancora
difendersi e contrattaccare. Per le fasi di copertura si deve ricorrere
alla parata, oppure allo strattonamento del proprio avversario, il
quale, dopo essere stato spinto, diventerà inevitabilmente più
vulnerabile ai vostri attacchi. Nel caso poi vi troviate sui tetti, ad
una certa altezza dal suolo, spingere i nemici nel vuoto e farli
schiantare rovinosamente a terra è la soluzione migliore. Bisogna però
fare attenzione che il medesimo servizio non venga reso a voi, in tal
caso vi caccereste in un bel guaio, in particolare se vi trovate faccia
a faccia con un Cavaliere Templare.
Per le incursioni di Basso Profilo, invece, si può ricorrere
all’espediente della preghiera, avvicinandosi il più possibile alla
propria preda. A quel punto, tramite le levette direzionali si sceglie
la tipologia di attacco, rispettivamente tra i semplici pugni, la
piccola spada montata sul polso del nostro inquietante protagonista,
invisibile ma letale quando sguainata, oppure il normale pugnale, che
può anche essere scagliato da lunga distanza sulla vittima.
L’IA dei nemici è buona, in quanto è piuttosto semplice avere la meglio
negli scontri 1 vs 1 ma, nel momento in cui si è braccati, le cose
divengono molto meno agevoli. I vostri inseguitori non molleranno
facilmente la presa, finendo con l’inseguirvi su tetti, travi di legno,
muretti e finestre pur di farvela pagare. Spesso se vi hanno a portata
possono scagliarvi addosso delle frecce, oppure prendervi letteralmente
a sassate, sperando che perdiate l’equilibrio. Altre volte cercano di
agguantarvi per i piedi, mentre state risalendo un muro, per rallentare
la vostra marcia.

Questioni Tecniche
Dal punto di vista prettamente tecnico il gioco si presenta in una
veste sontuosa che, nonostante non rappresenti il massimo possibile per
lo sviluppo attuale degli hardware di nuova generazione, è comunque in
grado di sostenere il confronto, grazie anche alla bellezza della
collocazione storico-temporale e alla realizzazione magistrale di ogni
dettaglio: dai dirupi, alle torri, dalle case ai negozi e le persone
che pullulano per vie, piazze e vicoletti.
La gestione dell’illuminazione è interessante, fornendo un’immagine
pulita e nitida, oltre alla palese differenziazione che si viene a
creare tra le tre città che possiamo visitare. L’azione si svolge in
modo fluido, senza incertezze di sorta, al di fuori di qualche piccolo
calo di framerate nelle panoramiche cittadine. La gamma di colori è
ottima, risaltando la varietà delle vesti dei passanti, oltre al colore
dei palazzi e della vegetazione, che rispecchia in pieno l’atmosfera e
il clima Mediorientale.
Non mancano alcune imperfezioni, più che altro relative a certe aree
delle pavimentazioni, in cui si nota una parte degli stivali del
protagonista, entrarvi all’interno. Mentre questo non si coglie se ci
troviamo sull’erba, balza all’occhio quando si è sui tetti. Non è
comunque niente di rilevante al punto da costituire un difetto, perché
non avviene costantemente. Altro appunto che può essere mosso è
relativo alla gestione dei movimenti tra la folla che, seppur
realistici, dal momento che il personaggio si scansa, allungando il
braccio in avanti per farsi spazio, a volte vengono abusati, essendo e
compiuti anche quando la persona già si sta spostando. Anche
quest’aspetto, comunque, è marginale nell’economia globale del titolo.
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